Il Campobasso a Notaresco nella quindicesima giornata di campionato trova vittoria e primato in coabitazione con la Sambenedettese, stoppata nel derby con l’Atletico Ascoli.
Di seguito le parole del tecnico Rosario Pergolizzi al termine della contesa vinta di misura grazie alla rete dell’argentino Tomas Grandis.
Sulla partita:
“Il Notaresco è una squadra allenata bene con ragazzi interessanti e tecnicamente validi. Noi abbiamo fatto un’ottima partita, vera, come piace a me. Non ci siamo abbattuti dopo le prime azioni ed il rigore sbagliato perciò devo complimentarmi con la squadra. Mi complimento con loro ma adesso pensiamo subito al Chieti…intanto ci prendiamo due giorni di riposo perché ci serve, giochiamo in continuazione. Ma sono contento della prestazione, perché questi ragazzi si sono messi a disposizione e si sono meritati una partita giocata così”.
Sulla vetta condivisa con la Sambenedettese:
“Per un allenatore la cosa fondamentale ed importante è dare credito alla gente, permettergli di credere a questa squadra e a quello che facciamo. L’obiettivo finale lo sappiamo, non sappiamo come può andare ma noi faremo il nostro facendoci trovare pronti cercando di dare continuità ed entusiasmo, che poi è quello che ti dà la forza di lavorare. Non dobbiamo esaltarci quando le cose vanno bene ma nemmeno deprimerci quando le cose vanno male, il campionato è lungo e sarà difficile perciò ci vorrà un po’ di pazienza, tanta umiltà e il lavoro costante giorno dopo giorno”.
Sulle ultime partenze ed il calciomercato:
“È vero che abbiamo fatto delle scelte di società ma altre scelte sono date anche dai ragazzi, chi vuole giocare con più continuità, chi magari non ama molto la competizione…io amo la competizione, amo fare professionismo anche se facciamo sulla carta i dilettanti. Ognuno è libero di fare ciò che vuole ma io l’ho detto il primo giorno: chi vuole e accetta delle regole che ci sono in questo spogliatoio regolandosi di conseguenza, ben venga. Questa è la mia visione. Chi vede il calcio in maniera diversa, che può essere anche giusto, non dico il contrario, non sta a me giudicare, è libero di giocare altrove o di fare la scelta che ritiene più giusta”.
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